Don Domenico Leonati

Sacerdote colto, lungimirante, amante della gioventù, don Domenico può essere considerato uno dei pionieri del metodo preventivo attraverso l’istruzione gratuita nella città di Padova.

Nato a Battaglia Terme (Padova) il 12 febbraio 1703, da una famiglia numerosa della piccola borghesia, rimasto orfano di padre a sette anni, riceve una solida formazione spirituale e culturale nel Seminario patriarcale di S. Cipriano a Murano (VE), dove ha potuto entrarvi gratuitamente grazie al suo parroco don Antonio Gentili.

Da subito si distingue per il corretto comportamento, la bontà d’animo e una particolare attitudine allo studio. Terminato il periodo di studi a Murano, si trasferisce a Padova, nel Collegio Tornacense dove prenderà il posto del fratello maggiore don Carlo. Dopo due anni, nel 1722, consegue la laurea in diritto canonico e civile presso l’Università di Padova.

Ordinato sacerdote, orienta il suo ministero pastorale verso la gioventù. Con l’aiuto dei fratelli don Carlo e Giovanni, avvia in borgo di Santa Croce PD, un Collegio-convitto per aiutare giovani universitari.

Dopo quattro anni, nel 1730, segue il fratello don Carlo chiamato a reggere la parrocchia di Montagnana. Con lui troviamo anche il fratello sedicenne che si prepara al sacerdozio. Qui don Domenico è cappellano e riavvia l’esperienza del Collegio-convitto per i giovani studenti. Per volontà del vescovo mons. Minotto Ottoboni, passa poi a Battaglia, suo paese natio, per aiutare l’anziano parroco.

Divenuto lui stesso parroco di Ponte di Brenta (1737-1751), non si risparmia. Con prudente determinazione si adopera per far convergere in parrocchia i fedeli dispersi in varie cappelle delle ville veneziane. Instancabile e zelante si dedica alla direzione spirituale, promuove la predicazione straordinaria, ristruttura la chiesa, istituisce l’adorazione eucaristica, valorizza la catechesi e coinvolge i laici, è attento poveri.

Con l’aiuto della mamma e di un fratello, cerca di porre rimedio alla situazione di ignoranza, di abbandono e ozio in cui si trovano le fanciulle e le giovani di Ponte di Brenta. Istituisce un Conservatorio in una casa vicina alla chiesa e affida le fanciulle a tre giovani della parrocchia ponendo la nuova comunità sotto il patrocinio di san Francesco di Sales (1567-1622).

La dedizione di questo giovane prete, amato dai suoi parrocchiani che lo beneficiavano per aiutarlo a mantenere il Conservatorio, non passa inosservata tanto che il vescovo, card. Carlo Rezzonico (1743-1758), futuro papa Clemente XIII, lo chiama a Padova per affidargli la direzione spirituale dei chierici del Seminario.

Nel 1751 il Conservatorio viene trasferito a Padova, in zona Vanzo dove don Domenico, con l’aiuto del Vescovo, aveva acquistato un modesto stabile che richiederà tre anni di duro lavoro prima di poter essere decentemente abitabile. È qui che don Domenico organizza la giornata della comunità scrivendo le Regolette fanciulle e le Regole per le Vergini di Vanzo.

Nel 1765, date le precarie condizioni di salute, don Domenico lascia l’impegno di padre spirituale dei seminaristi, si stabilisce presso il Conservatorio fino a quando, recuperate le energie, continuerà a svolgere il suo ministero come confessore nei diversi monasteri di Padova e catechista degli adulti a Santa Croce.

Dopo una lunga vita esemplare, umile e povera, muore il 4 gennaio 1793 abbandonandosi fiduciosamente alla Santissima Trinità. Il carisma che don Domenico Leonati ha donato alla chiesa, continua oggi con le Suore di San Francesco di Sales.