Don Domenico Leonati, parroco a Ponte di Brenta (PD), sollecitato dal contesto storico, dalla profondità della sua fede e sostenuto dall’amorosa cura della mamma e di un fratello, ha maturato la scelta di avviare un Conservatorio “per accogliere miserabili fanciulle e toglierle dall’ignoranza circa la nostra santa Religione e dall’ozio”. (ASP Corp. i Soppresse Vergini di Vanzo. Mazzo II, n. VII) Sognava di formare giovani “che si mantenessero col loro lavoro assiduo” e si dedicassero alle fanciulle della borghesia per “ammaestrarle nella pietà cristiana, nello studio e nel lavoro, … affinché, allevate nel buon costume e sollevate dalla miseria, non fossero di incomodo alla famiglia e alla società”. (ASP – Corp. Soppr. Vergini di Vanzo. Mazzo III, n XVI)
Nel 1740 ha concretizzato il progetto con la collaborazione di un gruppo di giovani denominate “Vergini secolari”. (cf Lett. T. Leonati f. 51.7)
La nascente comunità, formata da 22 persone, ha trovato alloggio nella casa della benefattrice Stradiotto.
C’erano:
Nel 1751, per volere del Vescovo Card. Carlo Rezzonico (1693-1769), futuro Papa Clemente XIII (1758-1769), la comunità si è trasferita a Padova in contrada Vanzo, in una “casa domenicale con pozzo, barchessa, chiesuola e peschiera” cui furono annessi “alcuni orticelli perché le religiose potessero coltivarli e per la ricreazione delle fanciulle”. (ASP – Vergini di Vanzo, mazzo II f. 8)
In questa nuova ubicazione le “Vergini secolari” assunsero il nome di “Vergini di Vanzo”.
Guidata dalla saggezza evangelica e dal genio femminile di Giulia Boldrin e Teresa Leonati, l’opera ha preso forma fino a dilatarsi con ben 6 scuole gratuite nelle zone più povere della città.
Ne è scaturito un carisma educativo radicato, per volere del Fondatore don Domenico Leonati, sulla spiritualità di S. Francesco di Sales.
Le Vergini secolari, pur impegnate nell’educazione, nutrivano la loro vita spirituale con l’adorazione eucaristica diurna e notturna, la devozione al Sacro cuore e la devozione a Maria.
Nel 1810 la soppressione napoleonica ha cancellato tutto, ma non dal cuore delle Vergini di Vanzo che pur ridotte allo stato laico, aspiravano di tornare ad una vita ritirata e devota.
Passata la bufera, una di esse, Pasqua Sandrini, ha riavviato il tutto nell’ex locale dei Somaschi.
L’Istituto diviene una Congregazione di diritto pontificio nel 1911 e ottiene l’approvazione delle Costituzioni nel 1917.
Nel 1937 le suore salesie, sparse ormai in diverse zone dell’Italia, spinte dall’ardore missionario raggiunsero l’Etiopia. Poi sarà la volta dell’Ecuador, Angola, Argentina, Brasile, Perù e Cuba.
Ovunque, anche oggi, le comunità sono attente alla gioventù e alle necessità del luogo. Con lo slancio missionario delle origini, cercano di rispondere ai bisogni educativi lasciandosi interpellare, anche in patria, dalle varie povertà e rimanendo sulla scia carismatica delle origini.