Elisabetta Boldrin è una delle quattro “Vergini secolari” che il nuovo Parroco don Domenico Leonati, arrivato a Ponte di Brenta (PD) il 3 marzo 1737, ha preparato per la materna missione alla quale intendeva destinarle. È nata a Ponte di Brenta nel 1702 ed è figlia di Bartolomeo Boldrin. Ha un fratello sacerdote, don Antonio Boldrin, che sarà Parroco di Ponte di Brenta in sostituzione di don Domenico Leonati quando, nell’ottobre del 1751, lascerà la Parrocchia per trasferire il Conservatorio a Padova e assumere l’incarico di Padre spirituale dei Seminaristi su richiesta del Vescovo Rezzonico, futuro Papa Clemente XIII.
L’avvio del Conservatorio a Ponte di Brenta (PD), avviene nel 1740, nella casa della signora Elisabetta Stradiotto, messa a disposizione dell’Opera, prima in uso e poi, alla sua morte avvenuta nel 1745, in possesso. Dallo Stato d’Anime di Ponte di Brenta, la nuova comunità risulta formata da 22 persone di diverse età; la più piccola ha solo 3 anni.
A Elisabetta Boldrin, don Domenico affida l’incarico di Superiora del Conservatorio. Lo apprendiamo da una nota della Cronistoria Parrocchiale di Ponte di Brenta: «Si ritiene che la prima Superiora di questo Istituto sia Elisabetta fu Bartolomeo Boldrin, morta il 31 dicembre 1742 e sepolta in questa chiesa. Morì di anni 40».1
Elisabetta Boldrin riesce a seguire solo per due anni il non facile avvio del progressivo assestamento dell’Opera. I primi anni, 1740-1745, sono segnati da un progressivo assestamento e caratterizzati da gioie e dolori.
Il Conservatorio è apprezzato dal Vescovo di Padova il Cardinal Rezzonico e sostenuto economicamente da benefattori. «Ci furono persone che diedero mano a questa opera affinché potesse crescere e perfezionarsi, aiutando il pio parroco a poterla sostenere».2
Elisabetta Boldrin, come Superiora, ha il compito di coordinare l’attività delle fanciulle e ammaestrarle «nella pietà cristiana, nello studio e nel lavoro, lasciando alle maestre l’intero guadagno de’ lavori a beneficio delle figlie che, allevate nel buon costume e sollevate dalla miseria, non sono incomode, come erano prima, alla società».3
Questi primi anni difficili, sono segnati da gravi lutti.
Nel 1742, come si è già visto, dopo due anni dall’avvio del Conservatorio, muore la Superiora Elisabetta Boldrin. Nel 1745 lascia questa terra per il cielo, la donatrice della casa Elisabetta Stradiotto e la giovane maestra Anna Squarcina. Nel 1746 si addormenta nel Signore Maria Antonia, una fanciulla che non ha ancora 6 anni: è nipote del Fondatore don Domenico Leonati e sorella di Madre Teresa Leonati. Lo stesso anno, appena trentenne, muore la maestra e seconda Superiora Maria Squarcina.
In questo clima di sofferenza, di dolore, ma anche di grande fede, l’Opera continua sostenuta dal cielo che è andato popolandosi repentinamente di membri del nuovo Conservatorio, dalla passione educativa di chi ci vive dentro e dalla generosità di persone buone.