La vita fraterna

XVIII CAPITOLO GENERALE ORDINARIO 2023
Testimoni miti e umili dell’annuncio del Vangelo (Mt 11,29)

Oggi, dopo la consueta preghiera delle lodi, c’è stata la celebrazione eucaristica presieduta da Padre Flaviano Gusella, Rettore del santuario di San Leopoldo. Aveva con sé la reliquia di San Leopoldo, sorpresa molto gradita da tutte. Nell’omelia, ripercorrendo il Vangelo di Matteo letto durante la settimana, ha messo in risalto, come filo conduttore, la parola speranza, sottolineando che non è solo una virtù, ma una persona: Gesù. Al termine della celebrazione, Padre Flaviano ci ha affidato all’intercessione di San Leopoldo benedicendoci con la reliquia.

Dopo aver condiviso la colazione assieme, abbiamo iniziato i lavori con una giornata simile a quella di ieri. Il tema su cui abbiamo lavorato e fatto discernimento era: “La vita fraterna salesia in comunità”; un argomento che ci ha impegnate a riconsiderare il dono del vivere insieme per essere profezia in questo nostro mondo. Le Capitolari hanno lavorato con lo stesso metodo del giorno precedente dividendosi in gruppi e sottogruppi, per arrivare in Assemblea con proposte concrete che passeranno poi come orientamento al Governo Generale.

L’itinerario da percorrere è quello di una spiritualità vissuta insieme come cardine della comunione fraterna: l’unione tra noi diventa così il segno e il luogo della presenza Trinitaria. Il nostro Fondatore ci esorta ad essere “un cuore solo e un’anima sola” e Papa Francesco ci ricorda che “non esiste vero culto se esso non si traduce in servizio al prossimo”. Viene alla mente la gustosa e sempre attuale descrizione di San Francesco di Sales sulla falsa devozione: “Chi si consacra al digiuno, pensa di essere devoto perché non mangia, mentre ha il cuore pieno di rancore; e mentre uno non se la sente di bagnare la lingua nel vino o nell’acqua per amore di sobrietà, non ha nessun dubbio di tuffarla nella maldicenza e nella calunnia. Un altro pensa di essere devoto perché biascica una sfilza interminabile di preghiere, ma non dà peso a parole cattive e arroganti. Qualche altro metterà volentieri mano al portafoglio per fare l’elemosina, ma non riuscirà a cavare un briciolo di dolcezza dal cuore per perdonare”. Queste sono le fatiche di sempre ma, anche oggi, con la presenza di Dio e i doni dello Spirito l’esercizio della carità fraterna diventa possibile.

Dio sia benedetto.

 

Le foto, dall’alto in basso:
concelebrazione eucaristica presieduta da Padre Flaviano Gusella;
Reliquia di San Leopoldo;
entrata della Cappella.