
02 Gen Sr Ambrogia Menato
Suor Ambrogia Menato, dopo un delicato intervento che non aveva lasciato speranza, il 28 dicembre 2021 è entrata nella sublime pace per l’incontro gioioso con lo Sposo Celeste. Si trovava nell’infermeria di Casa Madre, circondata dalle premure e dalle preghiere delle sorelle. Aveva intuito e quasi previsto le difficoltà di un esito positivo e ne aveva parlato con tanto abbandono alla volontà di Dio, serenamente preparata al distacco da persone e cose di questa vita terrena.
Le salesie non la dimenticheranno facilmente! Donna generosa e saggia, religiosa di indubbio spessore spirituale, fedele a Cristo e alla Chiesa, missionaria tenace, ha fatto della sua vita un totale dono di sé con entusiasmo e ardore per diffondere il Vangelo nel mondo fragile e bisognoso di veri valori. Era nata a Galzignano (PD) il 25/05/1934 in una famiglia ricca di fede. A vent’anni si decise per la Vita Religiosa ed entrò tra le Suore di S. Francesco di Sales dove c’era già la zia suor Ignazia.
Nel Carisma salesio ha trovato quegli aspetti che le suggeriranno di conformare il suo carattere forte e volitivo al modello di un Gesù mite ed umile di cuore. Emessa la Professione nel 1957, ha conseguito il Diploma di Abilitazione alla Scuola dell’Infanzia come accesso per ottenere il Diploma di Infermiera professionale, quindi di Capo-sala. Saranno anni di grande sacrificio, ma suor Ambrogia si dimostrava capace di rendersi mamma accanto al bambino sofferente, al malato, all’anziano bisognoso di assistenza. Trascorrerà pochi anni di servizio a Roma e Milano e poi comincerà una vita piena di imprevisti ed incognite. Nel 1964 i Superiori l’hanno inviata come missionaria in Ecuador: una missione nuova per le Salesie, che ha richiesto 25 giorni di transito in oceano, per raggiungere un popolo sconosciuto che vive tra le Ande. Suor Ambrogia, assieme alle consorelle, parte intrepida verso Ibarra per avviare un nuovo programma di evangelizzazione: la “Missione al Campo”.
Saranno loro a spostarsi su percorsi impervi, a cavallo, a piedi, inerpicate su per i costoni della montagna per raggiungere le persone. La soddisfazione nel vedere l’apprendimento della Parola di Dio, la partecipazione alla preghiera, alla catechesi e ai Sacramenti, compensava i sacrifici, i pesanti disagi, la povertà estrema e la lontananza dalla Patria. Si occupò della formazione delle giovani ecuadoriane che desiderano entrare nella Vita Religiosa Salesia. Instancabile ed esigente con se stessa e con le giovani consorelle, trasmetteva loro lo spirito di fede, di obbedienza, di povertà che rispecchiava il suo stile di dono totale nella carità. Partirà poi per l’Argentina dove il Vescovo richiedeva una testimonianza di vita cristiana, di preghiera e non attivismo. Suor Ambrogia, lasciata la “missione al campo” che amava tanto, si occuperà di preghiera, di adorazione, di incontro caritatevole con i fedeli nella cittadina di S. Juan dove vivevano molte persone di origine italiana. Ha iniziato ad entrare nell’attività parrocchiale, nella catechesi, negli incontri giovanili dove le suore erano amate e stimate. A missione avviata, altro richiamo per suor Ambrogia: c’era la necessità della sua presenza in Angola. Il 17 novembre 1989 arriverà a Luanda nel culmine della guerra civile e, da qui, a Negage. Si trovò a lavorare tra episodi di violenza impressionante, ma non si è smarrita. Stava tra feriti, bambini estenuati, lacerati dalle mine, moribondi e tanto dolore. La cara sorella non si risparmia. Tornata in Italia per un periodo di riposo, ha cominciato a tessere una rete di beneficenza con varie iniziative tra Angola e Italia che dureranno nel tempo. Con le offerte di benefattori riuscirà ad assistere tanti bambini, famiglie e sostenere opere assistenziali e mediche. Terminata la guerra, collaborerà per progetti educativi che la impegneranno nella costruzione del grande complesso scolastico a Mulenvos chiamato “Scuola Beata Liduina”. Nel suo pensiero c’erano le nuove generazioni angolane bisognose di essere formate, istruite, guidate. Non sono mancate le preoccupazioni finanziarie condivise con i Superiori, ma non mancava neppure in lei la fiducia nella Provvidenza imparata dal nostro Fondatore don Domenico Leonati.
Guardava alle sorelle angolane con affetto, si dedicava a loro col desiderio che un giorno potessero essere protagoniste e responsabili di quella parte di Congregazione così preziosa agli occhi di Dio. Dal 2006 al 2017 è stata economa nella Delegazione Angola.
Tornata in Italia all’inizio del 2021 a causa del suo fisico provato dalla malattia, comprese che il suo viaggio stava per finire, consegnò alla Superiora della casa di riposo “S. Francesco di Sales” una lettera per la sua famiglia con gli ultimi saluti, l’assicurazione della sua preghiera, …
Suor Ambrogia ha chiuso gli occhi al mondo, in silenzio, spegnendo a poco a poco le luci sulla sua complessa storia umana per raggiungere la radiosa luce eterna di Dio dopo 56 anni di missione.
Ultimamente, oppressa dal male, ripeteva spesso a se stessa “Sempre quello che il Signore vuole, Sono di Dio!” Ora ai piedi della Vergine Maria che vede faccia a faccia, prega ancora per noi Salesie sparse nel mondo, per la Terra angolana che ha tanto amato e per quanti ha incontrato nel suo cammino.
Il grazie e la partecipazione al lutto arrivano da tutte le parti in particolare dalle sorelle angolane che considerano suor Ambrogia, mamma, sorella e fedele testimone di carità.
Il suo funerale è stato celebrato nella chiesa di Casa Madre con la presenza di religiosi angolani e ora riposa nel suo paese natio.