Sr Innocenzia Veronese

“Canterò senza fine la gloria del Signore”

Suor lnnocenzia ha lasciato serenamente questa vita terrena il 03/02/2017 dopo una lunga degenza nella Casa di Riposo di Ponte di Brenta (PD). II Signore ha certamente accolto la cara sorella nella luce dell’eternità per consegnarle il premio di una vita totalmente dedita alla Sua lode e gloria e all’annuncio gioioso del Vangelo in terra di missione. Nata a Campagna Lupia (VE), il 21/11/1935, aveva ricevuto dai suoi genitori una educazione cristiana convinta che si traduceva in testimonianza e desiderio tenace di diffondere la Parola di Dio in modo autentico. Fin da giovane, si era impegnata in parrocchia come catechista intelligente e preparata e aveva collaborato attivamente nell’Azione Cattolica. Era una donna già matura, ricca di spirito di sacrificio e generosità, quando aveva deciso di farsi religiosa tra le Suore di S. Francesco di Sales di Padova e aveva subito dimostrato il desiderio di andare “tra i moretti dell’Africa”. Emessa la Professione Perpetua net 1970, subito dopo, era stata inviata missionaria in Ecuador. Aveva seguito con entusiasmo la volontà del Signore espressa dai Superiori e tra quella popolazione aveva iniziato con amore, nel 1972, un intenso e audace apostolato. Lo slancio missionario non verrà mai offuscato nonostante inevitabili difficoltà e contrarietà. Si rivelerà una Salesia entusiasta, decisa nell’annuncio, intraprendente, ricca di ardore e di iniziativa a favore della Chiesa Ecuadoriana, capace di sollecitare e sostenere anche i sacerdoti. Di natura energica e coraggiosa ha percorso l’Ecuador dalla Sierra alla Costa del Pacifico, nei grandi centri: Quito, Milagro, Portoviejo, S. Isidro… fino ai paesini più isolati e in luoghi impervi per catechizzare giovani e adulti, per risolvere situazioni scabrose, raggiungendo povertà estreme, povera lei stessa tra i poveri, combattendo l’ignoranza, disponibile all’aiuto nelle emergenze, pronta a promuovere, difendere i deboli e lottare contro le ingiustizie. Certamente aveva ricevuto dal Signore doni particolari che non teneva per sé, ma elargiva con bontà a quanti avvicinava. Per parecchi anni aveva lavorato nella città di Milagro a fianco di grandi missionari, in un numeroso collegio di ragazze che non avrebbero potuto accedere allo studio nei paesi di origine in quanto, privi di strutture scolastiche. Con l’aiuto di collaboratori, benefattori che riusciva ad individuare, con intuizione di piccola imprenditrice, aveva risolto problemi economici non facili. Ciò che realizzava era a beneficio della promozione della donna, della famiglia e per un aiuto concreto alla società. Era una religiosa fedele ai suoi doveri. Nonostante l’intenso lavoro, non trascurava la preghiera, l’attenzione alla Parola di Dio, il servizio prezioso della carità verso gli ultimi e verso le consorelle. Per diversi anni aveva ricevuto l’incarico di Responsabile di comunità ed era sempre disponibile, madre e amica, dando esempio di sacrificio e di amore all’evangelizzazione. I rapporti con i Superiori erano pieni di rispetto e di affetto filiale. Era obbediente e collaborativa, avendo a cuore il bene e Io sviluppo della Congregazione in terra ecuadoriana. Sembrava avere un fisico molto robusto invece, in un suo rientro per l’assistenza dell’anziano papà nel 2003, è stata colpita da una logorante malattia che le ha reso impossibile il suo ritorno in Ecuador con tanto dolore da parte di tutti. Ricoverata nella Casa di riposo di Ponte di Brenta, assistita amorevolmente dalle sorelle salesie, è andata spegnendosi lentamente rammentando a chi la avvicinava, i lontani ricordi di missionaria. Sicuramente dal cielo, accanto alla Vergine che amava tanto, veglia su tutti noi, intercede per la sua Famiglia religiosa e per l’Ecuador che amava tanto. La pensiamo accanto allo Sposo, premiata per aver testimoniato con tanta convinzione la vita buona del Vangelo. Ora riposa nella pace a Campagna Lupia, accanto ai suoi cari.