27 Mag Sr Nunzia Paolucci
“Verrò all’altare di Dio, a Dio mia unica gioiosa esultanza” sl.41, 4
Il 27/05/2023 Il Signore ha chiamato teneramente a Sé, nella gioia del suo Regno, la nostra cara sorella suor Nunzia Paolucci, sua sposa fedele e generosa. Si trovava nella casa di riposo di Ponte di Brenta, con gravi sofferenze al cuore. Cosciente della sua malattia che l’affliggeva da molti anni, si affidava al Signore con serenità, ringraziando dei giorni che le donava, in una attesa tranquilla del suo incontro.
Era nata nella bella cittadina di Tivoli (Roma) l’8 maggio 1935, in una famiglia buona dove i genitori seguivano i figli con amore e nella semplicità. Suor Nunzia cresce così in una atmosfera di grande pace e, accanto alla mamma, coltiva sentimenti cristiani che maturano negli anni e sfociano nel desiderio di scegliere la vita religiosa. Si prepara col lavoro paziente e assiduo ad un cambiamento di vita: è una sarta esperta, ricercata, molto apprezzata, ma anche umile e riservata. Affronta il distacco soprattutto dalla mamma e sceglie l’Istituto delle Suore di S. Francesco di Sales che operano molto vicino alla sua abitazione. Sono di origine veneta e quindi deve spostarsi al nord, trasferimento non facile alla sua età ormai quasi trentenne, ma non teme il cambiamento e si inserisce con gradualità in Noviziato sicura come lo sarà sempre della presenza del Signore. Dopo gli anni della formazione, emessa la Professione nel 1967, con il ruolo di responsabile del guardaroba essendo esperta in taglio e cucito, è trasferita a Roma, nella ‘Opera Don Gnocchi’, ma saranno brevi i tempi dei suoi spostamenti perché il Superiori vedono in lei la religiosa saggia, discreta, dedita alla preghiera, spiritualmente impegnata, piena di fede e di amore, ligia ai suoi impegni di consacrata, e la propongono come assistente alla maestra di formazione delle novizie prima e poi delle giovani Juniori. Tutte la ricordano per il suo esempio di amabilità, premura per tutti, oltre che ammirarla per la precisione del suo lavoro, per l’abilità non solo nel cucito, nel ricamo, ma in tutti quei servizi in cui si rendeva disponibile. Suor Nunzia sa creare comunità, consiglia al momento opportuno, mentre insegna sa anche correggere delicatamente le giovani che le sono grate. Dopo diversi anni in questo servizio, la cara sorella vive a Torreglia, nella casa di spiritualità, quindi in Vescovado, a Teolo-Sales ed è preziosa la sua presenza, sempre docile e dipendente ai Superiori che venera, rispettosa e caritatevole con tutti. Finalmente approderà nel 2005, nella sua Tivoli dove rimarrà per dieci anni. La sua salute però, è già minata da tempo, la sa gestire bene e continua a rendersi utile in comunità. Tutte sono orgogliose di poter dire che indossano un vestito cucito da suor Nunzia. In vari periodi dell’anno si sposta anche in altre comunità per offrire il suo aiuto e tutte la desiderano come un dono. Arriva con la sua “taglia e cuci” che nessuno deve usare per non rovinare questo prezioso strumento, preciso come tutta lei stessa era precisa, diligente. Ormai nel 2015, è soggetta al ricovero in infermeria; il suo cuore ha tanti problemi assieme ai tanti ricordi belli che ravviva di tanto in tanto nel silenzio delle sue giornate.
Quando le forze sono all’estremo, è trasferita nella casa di riposo “Leonati” e lì senza esigenza alcuna, calma, sempre riconoscente, attende nella preghiera costante l’arrivo dello Sposo celeste. La superiora ricorda con commozione con quale devozione abbia chiesto l’ultima Eucaristia, vigile fino all’ultimo istante.
In cielo, nello splendore della luce divina, accanto alla Vergine Maria, ora intercede per noi salesie che l’abbiamo amata, per i suoi familiari che con tanto affetto la faranno riposare nel cimitero di Tivoli per adempiere la volontà della sua mamma che prima di morire ha così desiderato.